Consiglio Nazionale Pri: una nota errata dell'Asca

Una agenzia Asca di sabato scorso sul Consiglio nazionale del Pri scrive che "la proposta del segretario del Pri, Nucara, di essere presenti al congresso del Pdl con propri delegati è stata bocciata per iniziativa di un gruppo di consiglieri nazionali" che includeva – sempre secondo l'Asca - alcune personalità del partito e una parte del Pri romagnolo. "La contrapposizione – recita poi il testo dell'Asca - è stata risolta da una mediazione di Giorgio La Malfa" che avrebbe portato alla formulazione del documento votato dal Cn. Ora, non sappiamo da chi l'Asca abbia appreso questa ricostruzione degli svolgimenti del Cn del Pri, ma visto che essa è completamente errata, inviteremo la prossima volta l'Asca a seguire direttamente i lavori del Consiglio nazionale. L'agenzia è errata innanzituttto perché il segretario del Pri Nucara, nella sua relazione, non ha presentato una proposta, ma ha illustrato il problema della partecipazione dei repubblicani al congresso costitutivo del Pdl. Semmai la proposta di non partecipare a tale congresso costituente è venuta da alcuni esponenti del partito, inclusi alcuni amici romagnoli. Ma la maggioranza dei consiglieri nazionali del partito, fra cui l'onorevole Giorgio La Malfa, ha invece ritenuto che la scelta di partecipare al congresso del Pdl non fosse tale da creare una spaccatura all'interno del Partito repubblicano, visto che il segretario nazionale aveva posto due condizioni preliminari condivise da tutto il Consiglio nazionale, quali quella di non sciogliere il partito e di non aderire al Ppe. Da qui il documento conclusivo che delega al segretario nazionale di decidere in merito alla partecipazione dei delegati repubblicani al congresso del Pdl, dopo aver tenuto conto della complessità e dell'articolazione del nostro dibattito interno.